I rischi di una interpretazione superficiale
Nel tentativo di dare a chi legge alcuni strumenti per potersi orientare nella complessità del tema, abbiamo velocemente passato in rassegna alcuni dei tanti aspetti di natura concettuale che l’argomento del testamento biologico inevitabilmente porta con sé. Dobbiamo però a questo punto esaminare alcuni dei problemi pratici che si possono venire a creare nella redazione o nell’uso delle direttive anticipate.
E’ emerso chiaramente che il testamento biologico vuole essere un supporto per coloro (in particolar modo per i medici) che devono prendere decisioni su una persona che ha perso in modo permanente ed irreversibile la integrità intellettiva e, con essa, la capacità di decidere. E’ chiaro che nella gran parte dei casi l’ambito nel quale il testamento biologico viene preso in considerazione è quello del periodo terminale della vita.
Questi concetti devono essere sempre ben chiari nel momento in cui un testamento biologico viene stilato, per evitare di incorrere in situazioni di estremo rischio nelle quali un documento redatto in modo troppo restrittivo o anche troppo astratto, poco chiaro o addirittura ideologicamente condizionato, possa limitare una concreta possibilità di trattamento e di recupero di un paziente che non sia in condizioni irreversibilmente compromesse.
E’ evidente , ad esempio, che è ben diverso il caso di una persona che sa di essere affetta da un tumore allo stadio terminale e che pertanto rifiuta la rianimazione cardiopolmonare, dalla rinuncia alla stessa pratica rianimatoria redatta da una persona in perfetta buona salute che sottoscriva un modulo preconfezionato di testamento biologico pensando all’ipotesi di un possibile futuro trauma o di una malattia neurologica.
Le pratiche mediche che vengono infatti messe in discussione normalmente nella compilazione delle direttive anticipate (rianimazione cardiopolmonare, ventilazione assistita, dialisi, chirurgia d'urgenza, trasfusioni di sangue, alimentazione artificiale, terapie antibiotiche), sono di fondamentale importanza nella terapia di innumerevoli condizioni acute e croniche e se non è estremamente chiaro che il loro rifiuto si applica solo all’interno di un contesto di compromissione irreversibile dell’integrità della persona il rischio che la direttiva possa arrecare un danno a chi l’ha compilata è estremamente reale.
La redazione di un testamento biologico è un momento assai delicato è la massima cura ed assistenza devono essere garantite per evitare che tale strumento, piuttosto che un aiuto per orientare le decisioni dello staff medico diventi una fonte di confusione e di ostacolo alla realizzazione del bene del paziente stesso.